E' Natale: potresti anche non farlo
11 buoni spunti per sviare da conversazioni pericolose e non litigare con nessuno. BONUS TRACK: cronache del giubileo del 1300, un racconto di Calvino, e un manifesto da regalare alle amiche
Pranzi e cene in cui è potresti anche NON farlo.
Intendo: litigare.
Non giriamoci intorno: Natale può essere difficile - perlomeno soporifero dal punto di vista delle conversazioni.
Per chi è introversǝ, avere tutta questa gente attorno è faticoso.
Per chi sta un po’ giù, sembra che chiunque abbia uno scanner per leggerti dentro.
Per chi è felice, c’è il rischio di non capacitarsi che anche gli altri non lo siano. Ed è un attimo diventare molestǝ: C’è qualcosa che non va? Troppo sale?
Per chi osserva molto, è facile intuire che succede.
Infine, per chi sta beatǝ nel suo mondo e non si interessa di niente, beh, non legge questa newsletter, semplicemente.
Quale che sia il tuo mood, bada a come parli. Ci sono discorsi da evitare e altri, invece, da rilanciare per una conversazione leggera, ma interessante. Ecco perché oggi Mercoledì ti regala 11 spunti curiosi per cambiare discorso senza che gli altri se ne accorgano.
In questa newsletter:
ti dico brutalmente quali discorsi evitare a Natale - fosse anche l’ultimo genetliaco di Gesù che passi su questo pianeta;
ti faccio scoprire dettagli curiosi - dai gradini al panettone, al giubileo - pensati apposta per aggrapparsi a cose che hai intorno a te e sviare da conversazioni pericolose;
condivido con te un racconto di Calvino trovato per caso;
ti regalo un bellissimo manifesto da girare alle amiche.
Di cosa NON si parla in questi giorni
Indipendentemente dal grado di bontà della tua compagnia, in questi giorni NON azzardarti a parlare di:
politica - a meno che tu non possa mettere entrambi i palmi sul fuoco sul credo politico di chi hai attorno (fidaty: meglio non provarci);
soldi e problemi di soldi - è un attimo, poi, che tutti pensino di averti fatto il regalo sbagliato. E la prossima volta rientri in pista la busta della nonna;
sesso, questioni intime e igieniche, perlomeno a tavola;
ex - percaritàdiddio;
in generale, meglio evitare i problemi.
Perché? Nelle culture latine di matrice cristiana (come la nostra), Natale è una concentrazione di:
aspettative ripide ad alto tasso di caduta, soprattutto per chi è tanto felice di rivederti dopo un po’ di tempo;
gente che cucina da giorni e si aspetta perlomeno un tuo: “Che buono!”;
minorenni iperattivi - se va bene - o isterici, a seconda del grado di interpretazione corretta della letterina da parte di Babbo Natale;
polemica da tasso alcolemico ridotto col nuovo codice della strada;
arretrati da fine dell’anno e problemi irrisolti, anche generazionali;
più amaramente, di gente con questioni mentali non curate e sottostimate (Fonte).
Il mantra di questi giorni è, quindi, uno e uno solo: evita di pesare sugli altri. Che con tutta probabilità, in quanto caratteri difficili (sic), lo facciamo già tutto il resto dell’anno.
Di cosa parlare, allora?
Di fatti curiosi, scoperte e argomenti che possano agevolmente sviare l’attenzione dalle perfide domande di turno - ancora e ancora - sul perché tu ancora non sia:
riccǝ
fidanzatǝ
dimagritǝ
convertitǝ
sposatǝ
tornatǝ in chiesa
genitore di N nuovi figli
già nonnǝ
Il Natale, ad esempio
Ecco un paio di storie sul Natale da utilizzare urbi et orbi.
Babbo Natale è abbastanza recente. Lui e l’albero datano 1600, Germania. E all’inizio, la sua figura era quella di un giovane, non di un barbuto signore. Secondo Levy Strauss il caso di Babbo Natale è quello “di catalizzatore”. Ha reso cioè plastica un’usanza potenziale - quella dei santi che in parti diverse del mondo porta(va)no i regali ai bambini (san Nicola, santa Lucia, santa Agata) - e la funzione di mettere in relazione vivi e morti. La funzione del mito, però, nasce come repressiva: insegnare ai bambini a fare i buoni, rispettando le gerarchie. La festa del ricatto, insomma. (Fonte)
Libereso Guglielmi, il giardiniere ligure dei Calvino (di cui abbiamo già parlato qui, in occasione di Sanremo), non sapeva l’inglese. Eppure, ha avuto una lunga e proficua carriera in Inghilterra. Come ce l’ha fatta? Semplice: lui delle piante parlava solo in latino, lingua universale della botanica (Fonte). (Un po’ come Vittorio Feltri che col Papa ha detto che parla in latino. L’ho sentito qui). Perché parlo di latino?
Ah sì. Quella che chiamiamo Stella di Natale in latino è un’Euphorbia Pulcherrima e nasconde tanti falsi miti. Ad esempio:
Quelli rossi non sono petali, ma brattee, foglie modificate per attirare gli impollinatori. I fiori sono invece quelle palline bianche là in mezzo;
Di solito, non sopravvive alle feste perché non sta né fuori casa né troppo al caldo. Nonostante la sua origine sia messicana;
Ha una linfa urticante: se sei in vena di crudeltà, proponi a qualcuno di staccarne un pezzo, vedrai;
Sopravvive se la si mette sotto stress (Fonte).
Ah, Italo ha dedicato un racconto a Libereso. “Un pomeriggio, Adamo”, si scarica gratuitamente qui.
Ilex aquifolium sta per agrifoglio (holly in inglese). Sapevi che molto di quello che si vede in giro ha le bacche finte?
Sì, perché solo le femmine impollinate possono produrle - e sono piuttosto rare. Inoltre, la pianta si adatta talmente bene all’ambiente da diversificare la produzione di foglie appuntite. In alcuni punti, infatti, ne è completamente sprovvista. Il video qui sotto lo spiega bene.
Questo Natale, poi, è più speciale del solito
Gazzettino sacro e profano.
Il giubileo che si è aperto ieri sera è un signor-argomento di conversazione. Non foss’altro perché - essendo un evento che si compie dal 22 febbraio del 1300 per volere di Papa Bonifacio VIII - di aneddoti ce ne sono parecchi.
Per esempio: forse non sai che quel primo giubileo è stato dipinto da Giotto su un affresco visitabile gratuitamente. E’ Bonifacio VIII che proclama l’anno giubilare, lo trovi nella Basilica di San Giovanni in Laterano: primo pilastro della navata intermedia. Gratis.
Se nel 1300 pare ci fossero 200.000 pellegrini (Fonte - le cronache del primo giubileo by chi c’era), quest’anno le stime sono di 30-32 milioni (Fonte). Auguri.
Anche questo giubileo ha la sua Bolla Papale: a sto giro è la “Spes non confundit”. C’è anche una preghiera inventata dal Papa per l’occasione, un logo, delle linee guida per ottenere l’indulgenza, un fitto calendario di giubileo per specifiche categorie: bande popolari, imprenditorǝ, adolescenti, sportivǝ e seminaristi.
Non ci credi? Guarda qui.
Tony Effe - quello del concerto di Capodanno saltato e poi rifatto ma all’Eur, uno che ha pure le palpebre tatuate, per dire - è nato e cresciuto a Monti, in pieno centro storico a Roma. Non proprio trapper di periferia. Che non rilascia interviste ai giornali, ma solo ai podcast, lo sapevi? Pare che sia la madre a gestire le sue comunicazioni. Io l’ho scoperto leggendo questo articolo: molto divertente, devo ammettere.
In casa - argomenti random da usare in casi critici
Sai quanti libri escono ogni anno in Italia? 86.174. Se consideriamo anche gli auto-pubblicati e gli e-book, si arriva a 102.987: 282 ogni giorno, 12 libri l’ora (Fonte).
Se proprio la conversazione vira sul tragico, e sei di fronte ad una scala, butta lì un: ma sai che il gradino ha una misurazione standard? E’ la somma di due “pedate” standard (sì, si dice così: sono 17,8 cm) e di una larghezza di 63 e mezzo. Quanto alto? Prova a dire? 27,9 cm, è lo standard internazionale, tranne che in un paese - l’Olanda - in cui la pedata è più piccola, l’alzata è più grande e il gradino è largo solo 60 centimetri e mezzo. C’è anche una scienza che se ne occupa: si chiama Scalologia, non scherzo (Fonte).
A tavola, visto che ci passerai un sacco di tempo
Sai che il panettone va mangiato fino a San Biagio, se si vogliono scacciare i malanni? Segnatelo: è il 3 febbraio. In Parlamento è stata depositata la proposta di legge per la festa nazionale. Per legge, dal 2005, è stato stabilito che ci debba essere il 16% di burro e il 20% di uvetta e canditi (io te l’ho detto, eh). Cucina Italiana ogni anno mette sul podio i tre migliori. Ecco quelli di quest’anno.
Ah, no, erano pandori: scusa.
Alla peggio…
“Se proprio non resisti, fallo”.
Prego, non c’è di che. ;)
Eccoti il mio regalo, ora. Ne sono particolarmente fiera.
E’ “Il manifesto della donna difficile” di Helen Lewis, sono tre paginette e si leggono d’un fiato. Lo scarichi qui.
Buon Natale!
M(ercoledì)arzia
Grazie ❤️ (San Biagio è il santo patrono del mio paese natale… e non sapevo questa cosa del panettone! Ma nella sua giornata portiamo in chiesa le arance a benedire, contro il mal di gola e raffreddore! Forse sono quelle che poi vengono usate per fare canditi del panettone… chissà 😄)