Quando vorresti solo intenerire le stelle
Prima il 25 novembre, poi il Black Friday. Fra una settimana, è Natale. Come uscire dalla pressione di tutti questi stimoli e evitare l'over-arousal. BONUS TRACK: regali last minute
Sono state settimane intense - se non per tuttǝ, sicuramente per chi scrive. Quanti stimoli.
Il 25 novembre - giornata sacrosanta - MA: triggerante, e non lo dice nessuno. Pare che 1 donna ogni 3 abbia subito violenza nel corso della sua vita. Come non vivere quella giornata, allora, con un misto di “è importantissimo parlarne” insieme al “certo, però, quella volta”? Quella volta che lui, quella volta che - eh sì, era violenza.
Passa meno di una settimana e - bum - ti travolge il Black Friday, con tutti i suoi sconti, le tentazioni, il marketing che dà il meglio di sè per tirarti fuori anche quello che non pensavi di desiderare. Altri stimoli.
Dulcis in fundo, il Natale. Anche qui, quale che sia la tua teoria su Gesù Bambino, è in ogni caso qualcosa che non si può ignorare.
Ancora, stimoli: auguri, regali, cene aziendali.
Come evitare di liquidare le proprie finanze, alimentare aspettative irrealistiche e far partire quel viziosissimo circolo di delusioni e insoddisfazione?
Parliamone.
Anche perché, per chi è altamente sensibile, tutto questo si traduce nell’overstimulation, che è la caratteristica più problematica dell’intera faccenda.
In questa newsletter, allora:
analizzo la grande quantità di stimoli che abbiamo dovuto processare nelle scorse settimane;
ti dò un paio di indicazioni su come riconoscere overstimulation e overarousal;
condivido indicazioni pratiche su come rendere questo Natale meno stressante del solito;
ti offro una lista di regali (psicologici) che ti tireranno fuori dai guai, se non ci hai ancora pensato.
Come stai, dopo il 25 novembre?
Io peggio del solito, grazie.
Utile e necessario - ma che dolore. Parlare di trauma è vitale in una società spesso fondata sui tabù privati e collettivi, sui panni sporchi lavati in casa - o poco più in là. Eppure, parlare di trauma può rivelarsi liberatorio quanto ri-traumatizzante.
Per chi ci è passatǝ, c’è il rischio di ri-traumatizzazione. Per chi non ha mai subito violenza, quei giorni sono comunque tosti. Si ascoltano storie particolari e si rischia di rimanerne coinvoltǝ oltre misura. E’ una condizione di rischio che ha un nome - anzi, diversi: traumatizzazione secondaria, stress traumatico secondario, trauma vicario. Dettagli da nerd della psicologia, ma se ti interessa, trovi qui le differenze.
In sintesi: se ascolti tante storie traumatiche potresti a tua volta sviluppare sintomi tipici di chi il trauma l’ha subito davvero.
Che rabbia, poi, la violenza istituzionale. Quella, cioè, che nega sistematicamente a una parte non minoritaria della popolazione di poter vivere tranquille. E che permette a quell’altra parte di poter continuare a stigmatizzare i nostri comportamenti, fischiarci per strada, strusciarcisi addosso sul tram.
Quest’anno, c’è chi ha confuso la violenza con la sensibilità.
“Ah, certo care, adesso tutto è violenza".
"Non si può più far nulla con voi, siete così suscettibili”.
“Nossignore, le definizioni sono chiarissime, hanno profili giuridicamente riconosciuti".
(...)
Dimenticavo: è un reato”.
Se hai dubbi, dai un occhio qui.
Non è ancora finita, ragazzǝ
Un attimo di distrazione, ed è già Natale. Se sei riuscitǝ a evitare di dilapidare i risparmi con il Black Friday, ecco un altro buon motivo per comprare, comprare, comprare.
Per le persone sensibili le ricorrenze, oltre a essere molto belle, sono però anche piene di stressors - eventi, condizioni o stimoli che generano attivazione organica e psicologica.
Cose da fare, riunioni (inutili), pranzi e cene. E noi che si voleva solo “intenerire le stelle” (cit., sotto).
Cerchiamo di capire come evitare di venirne travoltǝ, mantenere il controllo e non trasformarci in brutte persone.
OVER-STIMULATION e OVER-AROUSAL
Senza dubbio, andare in sovrastimolazione è la caratteristica più problematica dell’essere altamente sensibili.
Se non sai che cos’è l’alta sensibilità, clicca qui.
Percependo molti più stimoli sensoriali ed elaborandoli più a fondo - ma anche intuendo subito le emozioni di chi ci è vicino - abbiamo più materiale da processare. Ad esempio, ecco che cosa può succedere a un genitore altamente sensibile in questi giorni.
Immaginatevi come una batteria (e in un certo senso lo siete, dato il vostro sistema nervoso elettrochimico). Se usate voi stessi per essere più sintonizzati con vostro figlio, la vostra batteria si esaurirà più in fretta di quella di un genitore che non lo fa. Quando avrete quasi finito l’energia, tenderete ad essere sopraffatti da rumore, trambusto e richieste di attenzione. Stressarsi e farsi sopraffare più facilmente è normale per i genitori altamente sensibili, soprattutto quelli con bambini piccoli, e in particolare quelli che ne hanno più di uno.
Elaine Aron, Genitori altamente sensibili, 2020/2024, p. 40
Emozioni, i segnali del corpo, il multitasking, tutti quei rumori (anche in sottofondo), dover prendere decisioni e gestire le nostre vite complesse: può arrivare da lì la sovrastimolazione. E Natale, purtroppo, con il suo incastrarsi di questioni familiari, traffico, code e ricorrenze può essere il caso perfetto.
La sovrastimolazione può a sua volta generare:
sensazioni di affaticamento, oppressione e inefficacia - gli inglesi quando parlano di overwhelming hanno già detto tutto;
over-arousal, quella condizione di allerta del sistema nervoso che è caratterizzata da maggiore eccitazione, da una più spiccata risposta attenzionale-cognitiva e di pronta reazione agli stimoli esterni - che può apparire in concomitanza ad altri segnali corporei (aumento del battito, sudorazione, mani fredde, ecc.) e psicologici (ipervigilanza, forte senso di spavento, ecc.) - tutte risposte che chiamano in causa gli altri sistemi connessi a quello nervoso;
infine, il burnout. Ne abbiamo già parlato.
Saresti l'ultimǝ a saperlo, se fossi in burnout
Gennaio è un mese impietoso. Dall’alto dei suoi interminabili 31 giorni, ti fa capitare un po’ di tutto. Come questa telefonata.
Come evitare di sfinirci, questo Natale
Sempre Elaine Aron divide le strategie per contrastare la sovrastimolazione in 3 mantra - EVITARLA, AFFRONTARLA QUANDO E’ INEVITABILE e RIPRENDERSI. Decliniamole per Natale.
EVITARLA (A NATALE)
Devi proprio andare a quella riunione inutile che sai che ti farà impazzire?
Se hai figli, occupati di evitare che loro finiscano in sovrastimolazione: ci metti due secondi ad andarci anche tu;
Fai finta che non esistano quei posti dove c’è una sovrabbondanza di luci e suoni, se puoi;
Compra i regali quando sai che c’è meno gente in giro;
Inventati una routine che bilanci movimento e riposo, per te, e mantienila anche nelle vacanze;
Riduci il disordine in casa, fai decori minimal - avere troppe cose attorno richiede elaborazione.
AFFRONTARLA QUANDO E’ INEVITABILE
Costruisci degli spazi di decompressione prima e dopo un evento che sai che ti stimolerà parecchio - e non giudicarti se sai che per te è problematico, anche se ti fa piacere;
Fai scorta di cibo e acqua negli spostamenti, anche piccoli - le persone altamente sensibili hanno un senso di fame e di sete più pronunciato, e potrebbero avere più problemi ormonali;
Tappi, tappi, tappi;
Pause piccole e frequenti;
Cambia posto o attività, se è troppo;
Cerca un’altra persona altamente sensibile nella stanza e parlaci, nella maniera che ritieni più giusta.
RIPRENDERSI
Meglio se in acqua - calma - e se da solǝ - spiegando a chi ti circonda che vi serve per riprenderti;
Scrivici su;
Accetta di avere limiti - anche se forse più pronunciati di quelli altrui.
Ora passiamo a risolverti un altro problema, gli ultimi regali che ti rimangono da fare.
BONUS TRACK - Regali psicologici per questo Natale
1. Autobiografie scritte BENE da psi-
Di salute mentale ormai parla chiunque. Eppure, avere fra le mani un romanzo piacevole che racconta la vita di qualcuno che sa quel che dice, beh, fa ancora la differenza. Questi qui sotto sono tutti romanzi di speranza - non quella del pensiero magico -, quella informata e consapevole capacità di vedere oltre basata su dati scientifici e resoconti appassionanti di ricerche e intuizioni.
2. Libri per chi si è lasciatǝ - e, a Natale, vuoi che non ci ripensi?
Il primo è una delle commedie più deliziose - ma che parte da un tradimento mica da ridere (ocio, è fuori catalogo, ma si trova di seconda mano abbastanza facilmente). Il secondo è stato scritto dopo il divorzio dell’autore. Sally Rooney, beh, è Sally Rooney e Dolly Alderton ha ricostruito il punto di vista di un maschio quando viene lasciato da chi pensava fosse per sempre.
3. Libri per stimolare nuove passioni
Il giardinaggio contemporaneo, l’armocromia, l’arte di fare le conserve, i fermentati e le cose in salamoia, la cucina di un certo tipo.
4. Per riderci su
Quei bontemponi di Bolo Paper sfornano ogni anno santini, sciarpe non-sense e altri regalini a prezzi stracciati. Insulti luminosi regala, invece, perle di saggezza che si illuminano - e hanno anche creato la loro versione degli zerbini.
Bene, ho finito. Vado a riprendermi.
Grazie per aver letto fino a qui!! ;)
M(ercoledì)arzia
Dalla lettura di Mercoledì.
Nessuno, mai, riesce a dare l’esatta misura di ciò che pensa, di ciò che soffre, della necessità che lo incalza, e la parola umana è come un paiolo fesso su cui andiamo battendo melodie da far ballare gli orsi mentre vorremmo intenerire le stelle.
Gustave Flaubert, Madame Bovary, p. 715 (Opere)